Appartamento 50 m2
Italy, Piemont, Castelletto Ticino Viale Lago Maggiore 31, Castelletto Sopra Ticino
Bilocale viale Lago Maggiore 31, Castelletto Sopra Ticino
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Il comune di Castelletto sopra Ticino è situato nell'alta pianura novarese orientale, al confine con la Provincia di Varese, su quote comprese tra i 189 m s.l.m. e i 304 m s.l.m.. Si estende su una superficie di 14,61 km²[2].
La sua posizione geografica delimitata dal Lago Maggiore, dal fiume Ticino e da un anfiteatro morenico, ha favorito un insediamento fin dall'età del Bronzo.
Fu il più grande centro protourbano dell'Italia nord-occidentale, nato e sviluppatosi proprio a Castelletto e che nel corso del VII-VI secolo a.C. giunse ad occupare l'intero promontorio compreso nell'ansa del Ticino, godendo di una posizione pressoché unica.
Storia
II millennio a.C.
I reperti archeologici trovati in situ fanno risalire le prime popolazioni residenti all'età del Bronzo. Ne è testimone una necropoli risalente al XIII secolo a.C. (cultura di Canegrate) casualmente riportata alla luce verso il 1950 in località Glisente.
I millennio a.C.
La cultura di Golasecca è una particolare cultura protostorica sviluppatasi nell'area nord-occidentale della penisola italiana, tra le Alpi ed il Po (compreso in Svizzera il Canton Ticino), specialmente lungo le sponde del Lago Maggiore e del Lago di Como, tra il IX ed il V secolo a.C., durante la prima età del Ferro. La sua denominazione è legata alla località in cui l'abate Giovanni Battista Giani documentò nel 1824 i primi ritrovamenti. Il territorio castellettese, circostante l'uscita del Ticino dal lago, era a quei tempi caratterizzato da una serie di ghiaioni e cateratte, che giustificano il toponimo di Golasecca, e protetto da un anfiteatro di colline moreniche.
In quel periodo storico si costellò di piccoli e grandi villaggi, con scali per la gestione della navigazione e controlli nei punti nodali di scambio dei prodotti provenienti dall'ambiente mediterraneo-etrusco e destinati ai mercati transalpini. Significative testimonianze, restituite da necropoli rinvenute in occasioni di scavi archeologici effettuati nel territorio di Castelletto Ticino, hanno permesso di verificare l'appartenenza degli abitanti a una popolazione di lingua celtica.
Il culto dei morti prevedeva il rito della cremazione e la sepoltura delle ceneri in urne di argilla, deposte in nuda terra oppure protette da ciottoli o da cassette litiche. Gli ossuari talvolta contenevano oggetti di corredo personale quali anelli, armille, fibule, orecchini, perle di collane, coppette e bicchieri fittili. Le loro sepolture erano spesso protette da strutture in pietra più o meno complesse. È possibile osservare, nel Parco Comunale Giovanni Sibilia, la struttura di alcune di queste tombe.
I golasecchiani abitavano in capanne di modeste dimensioni, costituite da una struttura in tronchi e da pareti in paglia e fango seccati, copert
0322 240 936
Prezzo 38.000,00 € 760 €/m2
ID. 302444
Vendita
38.000,00 €
50 m2
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